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SECONDO BANDO MISE : VOUCHER PER INTERNAZIONALIZZARSI

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Presto uscirà il secondo bando dal MISE per  i «voucher per l’internazionalizzazione Pmi».

Con una dote più sostanziosa (20 milioni di euro provenienti dal «piano di promozione straordinaria per il made in Italy», a cui si aggiungono 18 milioni di euro del «Pon imprese e Competitività 2014-2020» destinati alle regioni Basilicata, Campania, Calabria, Puglia e Sicilia) e con due diverse tipologie di contributo a fondo perduto (voucher early stage o voucher advanced stage). Questo è quanto emerge dalla lettura del secondo bando 2017 dei voucher per gli export manager,  che attualmente è all’esame della Corte dei Conti. L’ufficialità si avrà tra la fine di settembre e l’inizio dell’autunno. I voucher sostengono processi di internazionalizzazione delle pmi, attraverso la concessione di contributi a fondo perduto in forma di «buoni», finalizzati alla fruizione di servizi di Temporary export manager (Tem), erogati da società fornitrici preventivamente selezionate. Questi voucher finanziano attività di analisi e ricerche di mercato, individuazione e acquisizione di nuovi clienti, assistenza legale, organizzativa, contrattuale e fiscale e trasferimento di competenze specialistiche in materia di internazionalizzazione d’impresa.

Due le tipologie di voucher:

– i voucher «early stage», di importo pari a 10 mila euro (8 mila per le imprese già beneficiarie della prima edizione del voucher), a fronte di un contratto di servizi di importo almeno pari, al netto dell’Iva, a 13 mila euro;

– i voucher «advanced stage», di importo pari a 15 mila euro, a fronte di un contratto di servizi di importo almeno pari, al netto dell’Iva, a 25 mila euro. I beneficiari di questa tipologia di buono potranno veder incrementare il contributo di ulteriori 15 mila euro, a fronte della realizzazione di un progetto di internazionalizzazione, con ricadute immediate sui volumi di commercializzazione all’estero; questo progetto potrà essere realizzato anche col concorso del Tem messo a disposizione dalla società fornitrice. La percentuale di incremento di fatturato export ipotizzata per la concessione della premialità di cui sopra è pari al 20%. Il periodo di riferimento preso in esame è di 12 mesi decorrenti dal terzo mese di inserimento del Tem in azienda.

Le riserve finanziarie. Per questo secondo bando sono previste tre distinte riserve finanziarie: una, pari al 3%, per le imprese che hanno conseguito il rating di legalità (si tratta di una riserva obbligatoria per legge che deve essere inserita in ogni bando), una pari al 10% per startup e pmi innovative e una, pari al 60%, per le imprese richiedenti il «voucher advanced stage». Il voucher viene erogato in un’unica soluzione a fronte della presentazione di titoli di spesa quietanzati.

Elenco società fornitrici. Il precedente elenco di società fornitrici del Temporary export manager, pubblicato il 1° settembre 2015, verrà sostituito con la previsione che il Tem debba essere presente in azienda almeno 4 giorni al mese. Per qualificare ulteriormente il precedente elenco e facilitare la scelta delle società fornitrici da parte dei beneficiari, al termine della procedura di assegnazione dei voucher, le società iscritte in elenco saranno suddivise in specifiche classi di merito in considerazione della effettiva fruizione del servizio di accompagnamento all’internazionalizzazione erogato e della tipologia di contratti di servizio sottoscritti (numero e tipologia di voucher portati a buon fine).

Soggetti beneficiari: sono società di capitali di piccole e medie dimensioni, anche riunite attraverso un contratto di rete, operanti in tutti i settori di attività, ad eccezione della produzione primaria di prodotti agricoli. Al momento della presentazione della domanda devono essere in stato di attività e iscritte al Registro imprese; non devono essere in stato di scioglimento o liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali; devono essere in regola col versamento dei contributi previdenziali e devono aver realizzato un fatturato non inferiore a 500 mila euro in almeno uno degli ultimi tre esercizi approvati (il possesso di quest’ultimo requisito non è richiesto per le start-up innovative).

20 Ago, 17

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