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ZES ZONE ECONOMICHE SPECIALI IN PUGLIA E BASILICATA

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Due zone franche sono state  previste  in Puglia nel piano strategico di sviluppo e della perimetrazione delle Zone Economiche Speciali (ZES)  come da

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 25 gennaio 2018, n. 12

Regolamento recante istituzione di Zone economiche speciali (ZES). (18G00033) (GU Serie Generale n.47 del 26-02-2018)

Si tratta, ricordo, di macro-aree geografiche, collegate a uno o più aree portuali, per le quali saranno previste specifiche misure (benefici fiscali, incentivi, semplificazioni amministrative) finalizzate a creare un contesto orientato alla crescita di imprese autoctone, all’attrazione di investimenti (soprattutto esteri), all’incremento di scambi commerciali ed export.
In particolare, nel primo dei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (pubblicato il 26 febbraio scorso) destinati a disciplinare l’istituzione delle ZES, è previsto il riconoscimento di un credito d’imposta sino a 50 milioni di euro per ciascun progetto di investimento in queste aree. A questa prima misura la Regione – prevede di aggiungere ulteriori agevolazioni quali: l’esenzione IRAP, l’esonero IMU per i proprietari degli immobili ricadenti nelle aree ZES, l’esonero della TASI per i possessori e detentori, a qualunque titolo, di immobili nelle medesime aree, l’esclusione di addizionali comunali TASI e l’esenzione dalle spese istruttorie connesse alla realizzazione degli interventi in tali aree.
Le ZES, anche in ambiti interregionali, saranno istituite dal Governo nazionale su proposta delle regioni, cui spetta il compito di individuarne il perimetro sulla base di valutazioni oggettive degli attuali contesti economici e produttivi accompagnate da un puntuale piano di sviluppo strategico.
L’elaborazione del documento strategico di piano della Regione Puglia, è impostato,  su due zone: l’Adriatica, legata principalmente ai porti di Manfredonia, Bari e Brindisi, e la Jonica, connessa all’area portuale di Taranto.
Complessivamente sarà di 4.400 ettari l’estensione delle due ZES pugliesi: il 40-45% riconducibile alla ZES Jonica (circa 1.730 ettari) e il 55-60% a quella Adriatica (pari a circa 2.670 ettari).
Alla ZES Jonica faranno riferimento anche le aree individuate in Basilicata (che comprenderanno il Centro Intermodale di Ferrandina e le aree produttive di Matera Jesce, Matera La Martella, San Nicola di Melfi, Tito e del Valbasento). Avrà come infrastrutture di riferimento il Porto e la Piattaforma logistica di Taranto, l’Aeroporto di Grottaglie e al Centro intermodale di Francavilla e comprenderà aree produttive come quella di Taranto.
Per quanto riguarda la ZES Adriatica saranno quattro i poli che la costituiranno: Foggia (con una estensione di circa 400 ettari), Barletta (con una estensione di circa 320 ettari), Brindisi/Lecce (con una estensione di circa 1350 ettari) e Bari (con una estensione di circa 600 ettari).
Per quest’ultimo polo le infrastrutture di riferimento saranno il Porto e l’Aeroporto di Bari, l’Interporto della Puglia, la Piattaforma logistica di Giovinazzo e contemplerà aree produttive di Bari/Modugno, Bitonto, Altamura, Gravina e Santeramo.
È stato ricompreso, quindi, all’interno del perimetro della ZES Adriatica, il vasto e articolato sistema produttivo della Murgia barese.
Un territorio in cui si sono insediate, negli ultimi quarant’anni, numerose realtà industriali e artigianali attive in differenti settori produttivi: agroalimentare (in particolare, lavorazione e trasformazione di cereali e derivati, legumi), manifatturiero (mobile, design, moda), meccanica, impiantistica avanzata.
Tale bacino produttivo si è sviluppato lungo il principale asse stradale di questo territorio, la statale 96 (i cui lavori di ammodernamento e raddoppio sono ormai prossimi ad essere terminati), peraltro l’unico asse di collegamento tra l’area portuale e retroportuale di Bari, l’entroterra e la Basilicata.
Il territorio murgiano rappresenta, inoltre, la naturale (e necessaria) cerniera tra le due ZES (Adriatica e Jonica) e tra la Puglia e la Basilicata, con cui condivide contiguità non semplicemente fisiche-territoriali, ma molto più profonde e strutturate nel tempo, di tipo economico-produttivo, storico-culturale e infrastrutturale.
Per la definizione puntuale delle zone ricomprese nella ZES bisognerà aspettare che si completi il lavoro istruttorio che stanno svolgendo gli uffici regionali e il gruppo di lavoro impegnato su questo strategico obiettivo. Vista la complessità della questione e in ragione delle molte attese generate su tutto il territorio regionale, il lavoro di perimetrazione delle ZES è stato condotto sulla base di criteri oggettivi, dando priorità a: aree produttive pubbliche, aree libere, aree private dotate di strumenti urbanistici esecutivi e dotate di un sistema di infrastrutture e servizi, così da agevolare e rendere più celeri l’insediamento di nuove aziende e gli investimenti in strutture destinate alla produzione, trasformazione, trasporto o commercializzazione.
Per qualsiasi informazioni per l’insediamento di nuove imprese siamo pronti ad un incontro presso le vostri sedi operative.

12 Giu, 18

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